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Narrato "Parlato" "Pensato"
Dare ordini a tutti coloro qui intorno?Un'idea interessante,se non altro per le sue implicazioni.
"Accetto."
Eppure non è quello ciò che attrae la mia attenzione.Adesso che le mie riserve si sono ricaricate,seppur non completamente,e le cellule Custode incaricate di generare impulsi cerebrali hanno avuto il tempo di abituarsi e adattarsi allo sforzo necessario ad usare questo nuovo senso,ricomincio il mio tentativo di espandere la mente e provare a "toccare" l'energia emessa dalle altre forme di vita nella stanza.Iniziamo con qualcosa di lento,leggero,un semplice primo passo...
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Io genetico riusci a percepire l'aura del maestro nella sua interezza, a quanto pare la pausa aveva datto effetti benefici, e con l'esperienza accumollata era riuscito a fare di meglio. Il guerriero tuttavia doveva rimanere concentrato, o avrebbe smesso di percepire l'aura come prima.
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Narrato "Parlato" "Pensato"
Adesso che riesco a percepire l'energia dell'addestratore,decido quindi di continuare il mio allenamento..."allentando" la presa.Poi,una volta che avrei smesso di sentire la sua aura,avrei ricominciato a focalizzarmi su di essa fino a percepirla solidamente di nuovo,per poi rimollare la presa e ricominciare il ciclo;un ciclo di percezione alternata con lo scopo di migliorare la mia stamina e la facilità con cui uso questo nuovo muscolo mentale,fino a renderlo del tutto subconscio. Poi avrei incominciato a muoversi in giro,imitando alcune dei movimenti più semplici delle persone attorno a me,tutto con l'intento d'imparare a usare questo senso in contemporanea ad altre azioni,stando ben attento a continuare ad alternare la mia percezione del maestro.
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Io genetico fece male a "lasciare la presa", ritornare a percepire l'aura gli riusci di nuovo, ma costava parecchia fatica, forse era meglio cercare di tenere "il contatto".
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Narrato "Parlato" "Pensato"
Ok,avendo fallito con questo metodo,decido quindi di riprovare con il precedente e vedere se lo cose cambiano.Mi concentro di nuovo e tento di "mantenere" la presa sul filo di energia usato per percepire l'aura dell'Uomo,mentre allo stesso tempo mi muovo in giro per la stanza con l'obbiettivo di progressivamente allenare le mie capacità di concentrazione.
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Io Genetico percepì che mantenere la concentrazione, era più facile del accedi e spegni. Il maestro allora disse ora concentrati, dovrai percepire anche l'aura degli altri studenti e dire chi è il più forte, sia fra di loro che rispetto a te capendo che l'altro aveva raggiunto un buon controllo, e si riferiva agli altri che meditano.
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Narrato "Parlato" "Pensato"
Ancora una volta mi concentro,ma laddove in precedenza mi limitai a focalizzarmi sull'addestratore Umano,stavolta estendo i miei sensi oltre di lui,oltre la sua aura,verso quella di tutti gli altri;tante piccole fiammelle ognuna con una sua storia,le sue ferite e i loro sogni.Provo a toccarle,provo a visualizzarle,a misurarne vitalità e struttura,fino ad avere un quadro completo della potenza di coloro all'interno della stanza...o almeno ci tento.
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Io genetico senti delle aure flebili, tutte uguali tra di loro. La creatura poteva tuttavia capire che umani e genetici avevano intrisicamente un'aura diversa, o almeno era cosi per tutti i campioni presi in considerazione. Il guerriero doveva continuare a migliorare le proprie abilità.
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Narrato "Parlato" "Pensato"
Mi sforzo ancora una volta,cercando di non strafare e allo stesso tempo mirando a localizzare le varie aure in giro;ovviamente in parte ho già avuto successo,ma per sicurezza dovrò migliorare le mie capacità maggiormente prima di dispiegarle in campo.
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Io Genetico riusciva a percepire più aure contemporaneamente, ma non bene come faceva con la singola. Il maestro rimase in silenzio, per paura di sconcentrare l'allievo, capendo che stava andando bene.
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Narrato "Parlato" "Pensato"
A questo punto non mi rimane che insistere;avrei potuto ritentare uno dei metodi precedenti,ma no,credo che sarebbe meglio continuare cosi come stò facendo e assicurarmi di non perdere il filo.Innanzittutto provo a concentrarmi solo su due aure alla volta:un successo avrebbe determinato se fossi capace di aggiungerne un'altra o meno.
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Io Genetico si impegnò molto, e alla fine riusci per un attimo ad avere il risultato sperato, percepire bene le aure altrui per un breve momento. Il maestro era l'umano più potente, il secondo era un soldato tre posti davanti a lui, comunque gli alievi erano parecchio deboli, e potevano essere ucciso con un colpo solo, forse persino l'allievo più potente.
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Narrato "Parlato" "Pensato"
Il risultato non mi sorprese:non per via di un senso di superiorità o chissà che,ma semplicemente perchè non ho alcuna nozione al riguardo di ciò che è considerato "normale" in fatto di potenza.Eppure è ovvio che questi Uomo e Ragazza cyborg avevano comunque qualcosa da insegnarmi,e di conseguenza mi accingo a metter alla prova le lezioni che mi hanno dato,cercando di fare pratica con questo nuovo senso fino a renderlo automatico.
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allora, sai dirmi chi è l'allievo più forte ? Chiese il maestro che non sapeva se l'altro era riuscito nell'impresa oppure no.
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Narrato "Parlato" "Pensato"
Guardando il mondo tramite il mio nuovo senso,individuo nuovamente colui la cui energia è più intensa ed elaborata,per poi alzare una delle mie lame verso di lui.
"Uomo strano."
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